APPROVAZIONE IN SENATO DEL TESTO DELLA LEGGE DELEGA SUI CONFIDI
La legge delega che prevede una riforma strutturale della normativa destinata al sistema dei Confidi è stata approvata dal Senato e proseguirà l’iter parlamentare alla Camera dei Deputati. Il disegno di legge è stato fortemente voluto e promosso da Fincredit Confapi unitamente ad Assoconfidi con la partnership strategica di Unioncamere.
L’obiettivo è quello di dotare i Confidi di un quadro normativo coerente con la rapida e profonda evoluzione che negli ultimi anni ha interessato il sistema. Fattori come la crisi economica, le crescenti difficoltà nel mercato di riferimento e nella relazione con il sistema bancario, il nuovo Accordo di Basilea, il riconoscimento dei soggetti di maggiori dimensioni quali intermediari finanziari hanno evidenziato come la Legge Quadro Confidi (D.L. 269/03 convertito nella L. n. 326/03), sebbene sia stata una pietra miliare per il consolidamento del sistema, oggi non sia più adeguata a rappresentare queste strutture.
Il disegno di legge prende in esame i temi più rilevanti per i Confidi, per rafforzarne ulteriormente la capacità di porsi quali principali alleati delle PMI e di sostenerle efficacemente in questa fondamentale fase in cui si avvertono i primi segnali di uscita dalla crisi, anche promuovendo forme innovative di intervento.
Parimenti importante è l’obiettivo di superare le difficoltà nel quadro normativo di riferimento del sistema. In questo senso è indispensabile innanzitutto ripensare il funzionamento del Fondo Centrale di Garanzia sia per riorientarne l’azione sia per innovarlo. La copertura fino all’80% della garanzia diretta offerta alle banche è anomala ed eccessiva, tanto da fuorviare il normale funzionamento del mercato del credito attraverso una sorta di “concorrenza” con i Confidi. Andrebbe piuttosto ricercata una più efficiente ed efficace sinergia tra i diversi attori, così come andrebbero rivisti i meccanismi operativi, ancora troppo burocratici.
I principi e i criteri direttivi individuati nella legge delega vanno dal rafforzamento della patrimonializzazione dei Confidi alla razionalizzazione della filiera della garanzia e della controgaranzia, dall’innovazione nei prodotti e servizi al potenziamento dei criteri di proporzionalità e specificità, e ancora alla tutela del carattere accessorio della garanzia, alla semplificazione degli adempimenti e all’individuazione di metodologie di valutazione degli impatti della garanzia sui sistemi economici locali.
“L’approvazione da parte del Senato del disegno di legge delega è un importantissimo risultato strategico per tutte le PMI associate ai Confidi – ha dichiarato il Presidente di Fincredit Confapi, Massimo Nobili. Gli fa eco il Presidente di Assoconfidi, Fabio Petri: “La riforma nella direzione tracciata dalla norma consentirebbe infatti al sistema privato della garanzia di potenziare ancora il ruolo di partner privilegiato delle imprese associate e, in questo modo, di sostenerne l’accesso al credito. Ne beneficerebbe anche l’alleanza con le Istituzioni pubbliche del territorio, che avrebbero a disposizioni maggiori e migliori strumenti per promuovere l’azione dei Confidi quale loro “braccio operativo” nell’attuazione dei loro interventi di politica economica. Desidero ringraziare la Commissione Finanze del Senato e tutti i Parlamentari per la sensibilità che hanno dimostrato sul tema dell’accesso al credito delle PMI attraverso i Confidi. Ora è la volta della Camera dei Deputati: siamo fiduciosi nel suo operato ed in una rapida approvazione del provvedimento affinché il Governo possa avviare la fase di predisposizione del relativo ed urgente Decreto Legislativo”.
Le principali novità introdotte dalla Legge Delega:
- Eliminazione definitiva dei vincoli territoriali
- Nella riforma entrano anche i confidi dei professionisti
- Miglio coordinamento con il Fondo Centrale di Garanzia
- Possibilità per i Confidi di sviluppare strumenti finanziari per finanziarsi, cn tassativa esclusione per derivati e titoli complessi
Riduzione di una serie di adempimenti già in capo alle banche